Si tratta di un bonus pensato per alleggerire il pagamento del mutuo della prima casa: ecco come funziona, i requisiti e come richiederlo.
Le cittadine ed i cittadini italiani che hanno contratto un mutuo ipotecario per acquistare la prima casa possono ottenere un rimborso nella forma di detrazioni fiscali che può comportare un risparmio annuale del valore massimo pari a 760,00 Euro. Per ottenere il supporto economico è necessario soddisfare specifici requisiti relativi all’immobile, al compratore e ad eventuali famigliari residenti.
Ad esempio, per poter beneficiare del bonus occorre che il mutuo sia stato sottoscritto da non più di 12 mesi prima dell’acquisto e che sia stato garantito da un’ipoteca immobiliare; sempre entro i 12 mesi dall’acquisto, inoltre, l’immobile deve essere stato destinato ad abitazione principale, o per il titolare che si è fatto carico del mutuo o, in alternativa, per eventuali famigliari.
Il beneficio è inoltre vincolato al mantenimento della residenza presso l’immobile mutuato, fatti salvi casi di accertata, inderogabile e ragionevole impossibilità rappresentati, ad esempio, dalla necessità di trasferimento occorsa a causa di gravi problemi di tipo sanitario o per motivi di tipo lavorativo. Anche la permanenza di residenza nell’immobile di un membro di famiglia consente di mantenere il diritto al percepimento del bonus.
Gli interessi passivi detratti tramite il bonus: cosa sono e come calcolarli
Il bonus consente di detrarre fiscalmente gli interessi passivi del mutuo, ovvero gli interessi spettanti alla banca o all’istituto finanziario che ha concesso il prestito sulla base dell’ammontare prestato e degli accordi concordati tra le parti. L’ammontare massimo degli interessi passivi che è possibile detrarre fiscalmente nel corso dell’anno è pari a 4.000 Euro, corrispondente alla soglia massima di bonus ottenibile pari a 760,00 Euro.
Il vantaggio fiscale è esteso anche ai genitori separati: il diritto alla detrazione sugli interessi passivi del mutuo, infatti, viene mantenuto anche nel caso il coniuge separato non risieda più nell’abitazione adibita precedentemente a residenza principale, a condizione tuttavia che continui a risiedervi un famigliare – come ad esempio il coniuge o un figlio – e che l’unità non venga posta in affitto.
Per poter beneficiare del mutuo, i pagamenti delle rate devono essere effettuati attraverso sistemi di versamento di tipo tracciabile, come ad esempio tramite versamento bancario oppure postale. Anche le ricevute quietanzate rilasciate dal soggetto erogatore del mutuo sono considerate idonee e devono essere conservate insieme alla documentazione necessaria per la compilazione della dichiarazione dei redditi.