Con le ultime direttive riguardanti le case green finalmente è possibile sapere come scampare il pericolo dei lavori super costosi.
Sono tante le sfide che i cittadini europei si trovano ad affrontare in termine di materia di efficienza energetica. Queste colpiscono direttamente chi abita in edifici classificati in quelle categorie energetiche più basse, vale a dire quelle etichettate con le lettere “F” e “G”. Allo stesso tempo c’è una buona notizia per coloro che si trovano in questa situazione non del tutto semplice. Tutti i cittadini appartenenti a queste categorie possono sfruttare dei bonus che rendono più sostenibili le abitazioni, ma soprattutto che fanno risparmiare.
Con la nuova direttiva Case Green, l’UE ha diramato quelle che sono le nuove linee guida che pongono l’obiettivo di una riduzione significativa dei consumi energetici degli edifici. L’obiettivo è proprio quello che tutte le abitazioni raggiungano la neutralità energetica entro il 2050. Tutti gli stati membri dovranno quindi impegnarsi per far sì che questo avvenga, magari impostando degli obiettivi ambiziosi per il 2030. Proprio entro questa data dovrebbe esserci una riduzione del 16%, vediamo quindi qual è la linea tracciata dalla direttiva.
Casa green, gli obiettivi della direttiva europea: cosa succede ora
La direttiva “Case Green 2024” introdotta dall’Unione Europea ha delineato nuove linee guida volte a ridurre in modo significativo i consumi energetici degli edifici. Gli Stati membri sono chiamati a intervenire per garantire una riduzione media dei consumi di energia degli edifici residenziali esistenti, fissando obiettivi intermedi ambiziosi. Entro il 2030 si mira a una riduzione del 16%, mentre entro il 2035 l’obiettivo è una diminuzione del 20-22%. Anche per gli edifici non residenziali sono stati fissati obiettivi analoghi, con scadenze differenziate.
Una delle principali priorità della direttiva è la riqualificazione degli edifici meno efficienti, classificati attualmente nelle categorie “G” e “F”. In Italia si stima che circa 5 milioni di edifici debbano essere sottoposti ad interventi del genere per migliorare le loro prestazioni energetiche. Per incentivare gli interventi di ristrutturazione, sono già disponibili diversi bonus e agevolazioni fiscali. Tra questi i più famosi sono sicuramente Superbonus del 70%, l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione del 50%, che offrono detrazioni fiscali significative per questi lavori.
Il Bonus Ristrutturazione consente una detrazione del 50% sulle spese sostenute per lavori di ristrutturazione, risanamento conservativo e restauro, con un massimale di spesa di 96mila euro. L’ecobonus, prorogato di recente, offre delle agevolazioni per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Inoltre queste detrazioni variano dal 50% al 65% delle spese sostenute e vengono restituite in 10 anni attraverso la dichiarazione dei redditi. Infine troviamo il contestatissimo Superbonus 70%. Questo può essere riscattato da coloro che mirano a migliorare di almeno due classi energetiche la propria abitazione.
Le nuove direttive Case Green quini offrono un quadro chiaro e ambizioso per promuovere l’efficienza energetica degli edifici, con particolare attenzione alla riqualificazione degli edifici meno efficienti. Incentivi fiscali e bonus quindi rappresentano una grande opportunità per raggiungere la neutralità energetica entro il 2050.